La cosa curiosa che non ho nessuna difficoltà a fare dei maglioncini bebè con questo sistema, ma i problemi sono sorti quando ho provato a farne uno per me.
Ho iniziato con un modello di Emma Fassio, arrivata allo sprone e per adattarlo alla mia circonferenza del busto le maniche sono risultate larghissime, quindi ho abbandonato il lavoro.
Il secondo tentativo l'ho provato con il gruppo di Fb di Top-down in italiano seguendo il kal con il modello Paulie di Isabell Kraemer.
Anche in questo caso, pur avendo fatto il campione e seguito le istruzioni per la mia taglia di nuovo qualcosa non ha funzionato.
A questo punto ho detto: "Basta!" e ho realizzato un finto "Paulie" incominciando dal fondo con il sistema bottom-up, che consiste nel partire dal bordo per salire sino al sottomanica, avviare le maglie per le maniche e chiudere con lo scalfo a raglan.
Alla fine questo è il risultato: giusto un "cicinino" attillato ma non mi sembra poi male (un motivo in più per perdere qualche chiletto...).
Ed eccolo indossato.
L'ho realizzato con un bel filato misto 50% lana e 50% alpaca, in due tinte simili ma alternandole con righe di diverso spessore.
E' lavorato con i ferri del n. 3,5 maglia rasata con i bordi a maglia legaccio, in un pezzo unico senza cuciture dal basso verso l'alto, solo il bordo dell'abbottonatura è aggiunto raccogliendo le maglie del vivagno.
I bottoni sono in legno.
Colgo l'occasione, per chi fosse interessata alla costruzione top-down, per segnalarvi il libro di Emma Fassio che potete trovare sul suo blog: è acquistabile anche on-line sia in versione cartacea che pdf.