giovedì 4 giugno 2015

Enigma

Recentemente ho avuto occasione di vedere il film dedicato alle scoperte di Alan Turing e alla sua personale drammatica vicenda.
Tra i personaggi delineati c'è anche quello di una donna, Joan Clarke, diventata grande amica del matematico e unica donna presente nel gruppo di Turing impegnato a decodificare i messaggi crittografati dei tedeschi durante la 2a guerra mondiale.

Joan Clarke (a destra Keira Knightley nei suoi panni)


Ammetto per un attimo di aver pensato che si trattasse di un personaggio "inventato" in considerazione del politically correct che vige attualmente in certe produzioni hollywoodiane che impongono che in una pellicola ci sia anche un personaggio femminile. Sono stata ben felice di scoprire che Joan Clarke è esistita e ha potuto contribuire con il suo intelletto alla soluzione del conflitto mondiale.



Leggendo la sua biografia si scopre subito quali scogli abbia dovuto superare e quali umiliazioni subire in quanto donna, come quella di non ottenere la laurea magistrale in matematica a Cambridge in quanto la politica dell'università prevedeva che potesse essere conferita ai soli uomini. Politica che fu abbandonata soltanto nel 1948.

Insieme a lei a Bletchley, il villaggio a nord di Londra dove si svolge l'intera vicenda, c'era una manciata di altre decodificatrici donne, in particolare Margaret Rock, Mavis Lever e Ruth Briggs, i cui contributi alla crittoanalisi sono stati messi in rilievo solo grazie a studi più approfonditi. Si sa, la storia la scrivono gli uomini.
Grazie comunque a questo film, che con tutte le sue inesattezze e limiti, dedica un tributo a queste donne ed un riconoscimento postumo alla grande figura di Turing.

Ah, dimenticavo di dirvi che anche la Clarke amava il lavoro maglia.

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