Perdonatemi la parafrasi del libro della Yourcenar nel titolo di questo post (così sfoggio anche un po' di cultura...) vi illustro finalmente quello che per alcune settimane è stato invece il Mostro Nero, ovvero il gilet che ho confezionato per Elena.
Sì lo ammetto, cuore di mamma: per 10 minuti in cui la mia pargola strimpellerà su un pianoforte in occasione del Concerto di Natale mi sono dannata per alcune settimane a lavorare su un capo che ho odiato ma che non ho mollato.
La scelta del colore è dovuta al fatto che i concertisti vestono rigorosamente di bianco e nero e da lì non si scappa (vado molto fiera anche dell'acquisto della cravatta, ben 3 euro dai cinesi).
Il modello me lo sono assolutamente inventato ispirandomi al classico gilet da uomo.
E' realizzato down-top partendo dalle due punte del davanti e proseguendo con gli aumenti sino alla larghezza desiderata, a questo punto ho aggiunto i punti per il dietro, realizzato a coste 2/2 con bordo a maglia legaccio. Ho fatto questa scelta per migliorare la vestibilità, così il gilet risulta aderente ma non stretto.
Come potete vedere sul davanti ho anche inserito un motivo traforato a rombi. I bordi sono a maglia legaccio e lavorati insieme al gilet.
Il collo l'ho rifatto tre volte, fino a che non ho ottenuto un risultato soddisfacente. Le uniche cuciture sono quelle sulle spalle.
Lavorando questo capo mi sono resa conto di tre errori fondamentali:
1. Il nero è orribile da lavorare, specialmente se vi ci potete dedicare solo alla sera e avete scelto anche di fare dei trafori :-(
2. Ho sbagliato lo spessore del filato dato che a me piace lavorare quello un po' più spesso (per ferri n. 4 o 4,5). In questo caso ho usato ugualmente il n.4, il rischio "pirolamento" è alto.
3. E soprattutto, fatto di cui mi dolgo e mi pento, ho scelto un filato non all'altezza del risultato, una bella merinos avrebbe sicuramente valorizzato meglio il capo e il lavoro. Me ne sono resa conto mentre lo lavoravo, quando si è a quel punto in cui si è indecisi se è il caso di andare avanti o ricominciare daccapo.
Che mi sia di lezione per la prossima volta...
Riconosco al nero un unico vantaggio: non si notano le magagne.