Perchè usare una parola inglese? Non è solo per pigrizia, o amore per la sintesi (poter riassumere in una parola un concetto più complesso è molto comodo), ma perchè mi spaventa di meno.
Vengo a spiegarmi meglio: quando dico "Sù, mettiamo in ordine" oltre ad assistere ad un fuggi fuggi generale sento subito un peso calarmi sulla testa e tremo all'idea di ritrovarmi sola a spalare scartoffie, spostare mobili, calare scatoloni.
Se invece con nonchalance affermo "facciamo decluttering" già l'interlocutore non capisce bene di cosa si tratta, vista l'assonanza con altre attività magari anche piacevoli che finiscono in -ing, ha quell'attimo di smarrimento e rimane incastrato.
Non mettevo ordine in casa ormai da eoni fino a quando un giorno mio marito ha avuto la geniale idea di fotografare gli angoli del nostro appartamento: la visione delle immagini mi ha scioccata mettendomi di fronte ad una situazione troppo simile a sepolti in casa.
Appena mi sono ripresa dallo stato di prostrazione in cui mi ero gettata e preso coscienza della necessità di intervenire ho deciso che grazie al decluttering ne sarei potuta uscire.
Appena mi sono ripresa dallo stato di prostrazione in cui mi ero gettata e preso coscienza della necessità di intervenire ho deciso che grazie al decluttering ne sarei potuta uscire.
E' un concetto molto più maneggevole e più semplice da gestire, non evoca eventi epocali come le "pulizie di primavera" o il "cambio armadi", dà l'impressione di potersi organizzare un po' per volta, è amico dell'ambiente e dopo ci si sente più leggeri e forse anche più buoni.
Sempre a patto che ci sia qualcuno che ci dia una mano e se non è il marito o gli amici è bene trovare una persona di fiducia, magari cui dare un compenso, senza remore e senza vergogna.
Veniamo al dunque: dopo pensamenti e ripensamenti mi sono decisa l'altro giorno a prendere ferie e a dedicarmi a quest'attività, tanto per togliermi il grosso.
Per cominciare ecco alcuni spunti utili che potete applicare subito
Per cominciare ecco alcuni spunti utili che potete applicare subito
- Gettare via un oggetto al giorno
A dirlo così sembra banale ma consente di guardare le cose da una prospettiva diversa: perchè tenere quella tazza sbrecciata o lo scolapasta senza un manico vecchio come il cucco? Buttare buttare!
- Corollario: Se un oggetto non lo usate da 10 anni vuol dire che non vi serve
In casa dei miei genitori c'è sempre stata l'abitudine di conservare tutto, perchè magari un giorno "ven a' taj" (venire a taglio, cioè tornare utile), non buttare gli oggetti per paura di pentirsene in futuro: "ma perchè mi sono liberata del barbagianni impagliato della zia di Cantù che adesso mi servirebbe proprio? Naaaaaaa.
- Suddividere gli oggetti in: da buttare, da tenere, da donare
How to declutter your home |
Per questo passo può tornare utile diffondere la voce che si hanno oggetti da dare via tra amici e parenti, cercare indirizzi utili dove portare ciò che non serve ma è ancora in buono stato, come vestiti, giochi e anche libri.
Qualche esempio: parrocchie, mercatini dell'usato (che personalmente però non consiglio) e dello scambio, ecocentri, ludoteche e ospedali, luoghi dove si effettua il bookcrossing, associazioni di volontariato e di genitori ed anche il gruppo Facebook "Te lo regalo se vieni a prenderlo".
Qualche esempio: parrocchie, mercatini dell'usato (che personalmente però non consiglio) e dello scambio, ecocentri, ludoteche e ospedali, luoghi dove si effettua il bookcrossing, associazioni di volontariato e di genitori ed anche il gruppo Facebook "Te lo regalo se vieni a prenderlo".
Alcuni oggetti si riescono anche vendere, come gli articoli sportivi o gli elettrodomestici, grazie agli annunci on-line. Il web offre un sacco di risorse.
Questo è sicuramente il passo più difficile che comporta il successivo assunto
- Non ricominciare daccapo
Il concetto è semplice, ma non sempre di semplice applicazione: non ricominciare ad accumulare.
Nuovamente occorre essere senza pietà: se si porta in casa uno si butta due (o almeno uno).
Un suggerimento potrebbe essere inoltre cambiare abitudini, per esempio per chi ama libri e lettura investire soldini in un e-book reader.
E per finire è vitale poter contare sulla collaborazione degli altri membri della famiglia, tra cui sicuramente si nasconde il vostro nemico: l'accumulatore compulsivo.
Esistono un sacco di libri sull'argomento dato che ormai non impariamo più da mamme e nonne.
L'ultima novità è Il magico potere del riordino giapponese di Marie Kondo, di cui potrete trovare numerosi tutorial su Youtube.