lunedì 27 luglio 2015

Vacanze 2015: Puglia

Per le vacanze di quest'anno abbiamo scelto una nuova meta: il Gargano.

Non c'eravamo mai stati, colpa delle 14, dico quattordici, ore che ci sono volute per arrivarci.

Ne è valsa la pena? Direi di sì, anche il maritozzo sembra apprezzare il relax totale che comporta stare in un villaggio in mezzo al verde con piscina e a pochi passi dal mare.

Le giornate scorrono: piscina al Sea Garden Club


Specialità locali: la Paposcia


Visite in borghi caratteristici: Vieste


E un po' di sano sferruzzo



Buone Vacanze a tutti!

giovedì 9 luglio 2015

Piccole scienziate crescono

La donna a cui dedico il post di oggi non è una scienziata ma potrebbe diventarlo.

Era ancora una ragazzina quando nel 2004 ha salvato i turisti che erano con lei nell'hotel di
Maikhao Beach a Phuket, in cui trascorreva le vacanze natalizie, dallo tsunami, grazie a ciò che aveva appreso a scuola durante una lezione di geografia.
Fonte BBC News
Si tratta di Tilly Smith che all'epoca aveva 10 anni e solo due settimane prima seguendo una lezione a scuola aveva appreso quali sono i segnali che caratterizzano l'arrivo di uno tsunami e che quando aveva visto il mare ribollire e ritirarsi aveva dato l'allarme e consentito di evacuare tempestivamente la spiaggia salvando così la vita ad un centinaio di persone.



Ho voluto ricordare questo evento per sottolineare quanto sia importante l'insegnamento di materie scientifiche a scuola e quanto sia fondamentale una didattica che interessi i ragazzi alla conoscenza della realtà che ci circonda, della natura e dei fenomeni ad essa legati.

E per finire tanto di cappello a questa ragazzina così sveglia ed intelligente da applicare delle conoscenze appena apprese per riconoscere un pericolo imminente e con tale prontezza di spirito da dare immediatamente l'allarme. E grazie anche ai suoi genitori che le hanno dato retta.

Vi segnalo un film sugli eventi dello tsunami tratto da una storia vera : The impossible

sabato 4 luglio 2015

Disegnando qua e là

Come forse sapete tra le varie cose di cui mi diletto c'è anche la pittura e dopo avere visto quanto costano le stampe di fumetti su tela ho deciso di farle da me.

Ecco gli ultimi tre quadretti, dedicati a Snoopy, che adesso decorano il mio ufficio.
Magari non saranno perfetti ma fanno la loro porca figura.



Sono realizzati con colori acrilici su tela 40x40 cm.

giovedì 2 luglio 2015

Parola d'ordine: decluttering

Ho trovato molto utile poter usare la parola decluttering, che gli inglesi e gli americani si sono inventati ed il cui significato vero e proprio è “togliere quello che ingombra” per sostituire la frase "mettere in ordine".
Perchè usare una parola inglese? Non è solo per pigrizia, o amore per la sintesi (poter riassumere in una parola un concetto più complesso è molto comodo), ma perchè mi spaventa di meno.
Vengo a spiegarmi meglio: quando dico "Sù, mettiamo in ordine" oltre ad assistere ad un fuggi fuggi generale sento subito un peso calarmi sulla testa e tremo all'idea di ritrovarmi sola a spalare scartoffie, spostare mobili, calare scatoloni.
Se invece con nonchalance affermo "facciamo decluttering" già l'interlocutore non capisce bene di cosa si tratta, vista l'assonanza con altre attività magari anche piacevoli che finiscono in -ing, ha quell'attimo di smarrimento e rimane incastrato.

Non mettevo ordine in casa ormai da eoni fino a quando un giorno mio marito ha avuto la geniale idea di fotografare gli angoli del nostro appartamento: la visione delle immagini mi ha scioccata mettendomi di fronte ad una situazione troppo simile a sepolti in casa.
Appena mi sono ripresa dallo stato di prostrazione in cui mi ero gettata e preso coscienza della necessità di intervenire ho deciso che grazie al decluttering ne sarei potuta uscire.
E' un concetto molto più maneggevole e più semplice da gestire, non evoca eventi epocali come le "pulizie di primavera" o il "cambio armadi", dà l'impressione di potersi organizzare un po' per volta, è amico dell'ambiente e dopo ci si sente più leggeri e forse anche più buoni.
Sempre a patto che ci sia qualcuno che ci dia una mano e se non è il marito o gli amici è bene trovare una persona di fiducia, magari cui dare un compenso, senza remore e senza vergogna.

Veniamo al dunque: dopo pensamenti e ripensamenti mi sono decisa l'altro giorno a prendere ferie e a dedicarmi a quest'attività, tanto per togliermi il grosso.

Per cominciare ecco alcuni spunti utili che potete applicare subito
  • Gettare via un oggetto al giorno


A dirlo così sembra banale ma consente di guardare le cose da una prospettiva diversa: perchè tenere quella tazza sbrecciata o lo scolapasta senza un manico vecchio come il cucco? Buttare buttare!

  • Corollario: Se un oggetto non lo usate da 10 anni vuol dire che non vi serve
In casa dei miei genitori c'è sempre stata l'abitudine di conservare tutto, perchè magari un giorno "ven a' taj" (venire a taglio, cioè tornare utile), non buttare gli oggetti per paura di pentirsene in futuro: "ma perchè mi sono liberata del barbagianni impagliato della zia di Cantù che adesso mi servirebbe proprio? Naaaaaaa.
  • Suddividere gli oggetti in: da buttare, da tenere, da donare
How to declutter your home

Per questo passo può tornare utile diffondere la voce che si hanno oggetti da dare via tra amici e parenti, cercare indirizzi utili dove portare ciò che non serve ma è ancora in buono stato, come vestiti, giochi e anche libri.
Qualche esempio: parrocchie, mercatini dell'usato (che personalmente però non consiglio) e dello scambio, ecocentriludoteche e ospedali, luoghi dove si effettua il bookcrossing, associazioni di volontariato e di genitori ed anche il gruppo Facebook "Te lo regalo se vieni a prenderlo". 
Alcuni oggetti si riescono anche vendere, come gli articoli sportivi o gli elettrodomestici, grazie agli annunci on-line. Il web offre un sacco di risorse.
  • Procedere senza pietà


Questo è sicuramente il passo più difficile che comporta il successivo assunto
  • Non ricominciare daccapo


Il concetto è semplice, ma non sempre di semplice applicazione: non ricominciare ad accumulare.
Nuovamente occorre essere senza pietà: se si porta in casa uno si butta due (o almeno uno).
Un suggerimento potrebbe essere inoltre cambiare abitudini, per esempio per chi ama libri e lettura investire soldini in un e-book reader.
E per finire è vitale poter contare sulla collaborazione degli altri membri della famiglia, tra cui sicuramente si nasconde il vostro nemico: l'accumulatore compulsivo.

Esistono un sacco di libri sull'argomento dato che ormai non impariamo più da mamme e nonne.
L'ultima novità è Il magico potere del riordino giapponese di Marie Kondo, di cui potrete trovare numerosi tutorial su Youtube.



sabato 27 giugno 2015

Gift

Sono fortunata. Sì sono una lanista fortunata e ricevo doni bellissimi.

Come questa matassa di merino-seta tinta a mano, che, vista la tinta arcobaleno, casualmente è anche in tema con la giornata.



Dato che adesso mi sono attirata le invidie di tutt@, per farmi perdonare vi svelo come potete procurarvene di simili in mille altri fantastici colori, cliccando qui:

E adesso l'ardua impresa di trovare un pattern adatto...

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martedì 23 giugno 2015

Ode all'infradito

Se mi chiedessero di scegliere tra il tacco 12 e l'infradito, io scelgo l'infradito. Ecco, l'ho detto senza se e senza ma: sono tipa da infradito. Sì lo so, ultimamente sull'infradito se ne sentono di tutti i colori. Ma lasciatemi libera di non credere ad una parola di questa campagna denigratoria.


L'infradito è simbolo di libertà e soprattutto significa che l'estate è arrivata, è prodromo di spiagge e onde, di camminate sul bagnasciuga o su bordo piscina o anche solo sull'erba del parco.

L'infradito ha anche un propria eleganza, sobria e naturale, i giapponesi ne sanno qualcosa visto che coltivano una cultura millenaria su queste calzature, le uniche prima dell'arrivo degli occidentali.

calzature-tradizionali-giapponesi

Se ne sono ritrovate nelle tombe degli antichi Egizi (al Museo Egizio di Torino se ne possono ammirare alcuni reperti) e facevano parte dell'abbigliamento degli Aztechi e dei Maya.


Museo Egizio di Torino
Possono essere fonte di ispirazione e declinate sia in dolce



che salato....




Si prestano a mille varianti, sia per piedini piccolini

crochet-pattern-babbucce-infradito

che per adulti.


justaddglitterandstir-flipped-my-flop

E qui potrete trovare 12 fantastici progetti di infradito fai da te

12-awesome-pairs-diy-flip-flops





lunedì 22 giugno 2015

La coperta più grande del mondo

A Trieste questa domenica si è svolta una manifestazione particolarissima: gruppi di donne si sono raccolte nella piazza Unità d'Italia per cucire la coperta più grande del mondo unendo pezze lavorate all'uncinetto provenienti da tutta Italia e anche dall'estero, e cercare di battere il record tenuto dal Sud Africa. L’iniziativa è partita dalla fiber artist Luisa De Santi per l’associazione culturale Picknitartcafe
Qui l'articolo: Trieste: coperta da Guinnes

La superficie raggiunta è di 3.080,70 metri quadrati per un totale di 12.323 pezze.

Ringrazio Antonio Marano che ha acconsentito alla condivisione del suo video.



Sono venuta a conoscenza di quest'iniziativa alcuni mesi fa tramite il blog Mettiamoci una pezza e l'Associazione Animammersa, cui ho fatto pervenire anche il mio quadrotto che è andato ad aggiungersi alla grande zona rossa realizzata delle donne dell'Aquila con lo slogan "Una zona rossa, ovunque si trovi, è questione nazionale".
A parte entrare nel Guinnes dei Primati si tratta della più grande installazione di Urban Knitting in Italia.



Le coperte saranno nuovamente divise e vendute ed il ricavato andrà all’Aism, Associazione italiana sclerosi multipla, di Trieste.