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giovedì 9 luglio 2015

Piccole scienziate crescono

La donna a cui dedico il post di oggi non è una scienziata ma potrebbe diventarlo.

Era ancora una ragazzina quando nel 2004 ha salvato i turisti che erano con lei nell'hotel di
Maikhao Beach a Phuket, in cui trascorreva le vacanze natalizie, dallo tsunami, grazie a ciò che aveva appreso a scuola durante una lezione di geografia.
Fonte BBC News
Si tratta di Tilly Smith che all'epoca aveva 10 anni e solo due settimane prima seguendo una lezione a scuola aveva appreso quali sono i segnali che caratterizzano l'arrivo di uno tsunami e che quando aveva visto il mare ribollire e ritirarsi aveva dato l'allarme e consentito di evacuare tempestivamente la spiaggia salvando così la vita ad un centinaio di persone.



Ho voluto ricordare questo evento per sottolineare quanto sia importante l'insegnamento di materie scientifiche a scuola e quanto sia fondamentale una didattica che interessi i ragazzi alla conoscenza della realtà che ci circonda, della natura e dei fenomeni ad essa legati.

E per finire tanto di cappello a questa ragazzina così sveglia ed intelligente da applicare delle conoscenze appena apprese per riconoscere un pericolo imminente e con tale prontezza di spirito da dare immediatamente l'allarme. E grazie anche ai suoi genitori che le hanno dato retta.

Vi segnalo un film sugli eventi dello tsunami tratto da una storia vera : The impossible

lunedì 17 novembre 2014

Prime donne

Il titolo del post di oggi fa riferimento ad un articolo fotografico apparso oggi su Repubblica, cui intendo dare rilievo: le donne che per prime hanno fatto qualcosa di importante sino a quel momento riservato esclusivamente agli uomini.

La riflessione nasce da questo: nella scuola di mia figlia, classe II media, stanno facendo un'attività sugli stereotipi di genere, a cura del Gruppo Abele. Ai ragazzi è stato chiesto di fare nomi di donne importanti, possibilmente senza includere attrici e pop star, e purtroppo non molti sono stati in grado di rispondere.
Per fortuna sono state ricordate donne come M.me Curie e Rita Levi Montalcini, ma non molto di più.

Ribadisco perciò quanto sia necessario e doveroso ricordare e dare un tributo a queste donne, e a quanto hanno fatto affinchè anche le donne potessero aspirare e avere accesso a posizioni prestigiose in maniera egualitaria.

Vedi la galleria


Un piccolo omaggio alla prima donna al mondo che abbia conseguito una laurea: Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, che fu proclamata "magistra et doctrix in philosophia" nel 1678.



Altre notizie le trovate qui

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mercoledì 24 aprile 2013

Giappo-mania!

Sono molti ad essere affascinati dall'oriente e dal Giappone, per l'arte, la cucina, la cultura, il design e perchè no, il cinema d'animazione e i fumetti.

Anche noi non siamo rimaste immuni e perciò, per assecondare Elena in questa sua passione, ci siamo lanciate e ci siamo iscritte prima ad un laboratorio di cucina presso l'associazione Sakura e ora ad un breve corso di giapponese presso il negozio di Yukiko.

 Ed ecco alcune immagini del workshop di Obento: abbiamo imparato a fare gli Onigiri (polpette di riso ripiene), abbiamo visto come si preparano le Karaage (bocconcini di pollo fritto) e le Tamagoyaki (frittatine).

O-Bento!

domenica 27 maggio 2012

Arabesque



In questo periodo dell'anno si è tutti presi tra Comunioni, saggi di questo e di quello, gare, premi e chi più ne ha più ne metta.


E anche noi siamo rimasti coinvolti: mia figlia Elena ha ripreso a suonare il pianoforte perciò oggi condivido qui il suo saggio di fine anno (lo so lo so, ma vi tocca...)


Il brano scelto è Arabesque di Friedrich Burgmüller.
Prima però permettetemi di essere didattica...
L'arabesque nella musica classica è un tipo di composizione, di breve respiro, di carattere elegante e spesso ricca di abbellimenti.
Con il nome arabesques esistono diverse composizioni per pianoforte.
Tra quelle più conosciute Deux Arabesques di Claude Debussy, composte rispettivamente nel 1888 e nel 1891, ed altre dallo stesso nome di Robert Schumann e Pëtr Il'ič Čajkovskij. (da Wikipedia)








E spero mi perdonerete se mi concedo anche la citazione "colta" di quelle che ci hanno perseguitato negli anni scolastici (non so voi, a me sì):
come disse Cornelia a una matrona che ostentava le sue pietre preziose, «haec ornamenta mea» - ecco i miei gioielli - mostrando i suoi figli.

Cuore di mamma...

martedì 15 maggio 2012

Biscotti al farro e grano saraceno

Mi figlia Elena mi ha coinvolta anche quest'anno nella "Giornata Porte Aperte" della sua scuola con la realizzazione di dolci da vendere per autofinanziamento.

Devo confessare che non avevo molta voglia, ma quando ho proposto di comprare dei biscotti e confezionarli come fossero fatti in casa Elena si è letteralmente indignata e così oggi mi sono dovuta mettere al lavoro...ovviamente mi sono fatta aiutare da lei!

Ho fatto la pensata di provare a fare dei biscotti al farro con la farina che ho appena comprato. Ma siccome che sono cecata e anche un po' distratta, invece di semplice miscela di farina di farro e di grano saraceno ho acquistato un preparato per  pane casereccio con altri ingredienti aggiunti, come semi di lino, malto, destrosio ecc....

Perciò nella ricetta menzionerò anche il nome commerciale del preparato, casomai voleste provare a fare questi biscotti dato che non sono venuti niente male.

Biscotti al farro e grano saraceno



Ingredienti
200 gr. di preparato Spadoni per pane al farro e grano saraceno
100 gr. di farina 00
100 gr. di zucchero di canna
60 gr. di burro
2 cucchiaiate di miele
2 uova + un albume
decorazioni per biscotti

Preparazione
Mescolare le farine con lo zucchero, fare la fontana, aggiungere le uova, il burro sciolto e il miele. Ottenere un impasto morbido ma sodo.
Tenere l'impasto in frigo per una mezz'ora e stendere con il mattarello.


Con le apposite formine ottenere i biscotti
.

Spennellare con albume e spargere codine colorate come decorazione.



Io ho trovato queste a forma di cuoricino e sono bellissime.

Mettere in una teglia rivestita con la carta forno. Cuocere in forno a 170°C per circa 15 minuti.

Buon appetito!!!




giovedì 9 dicembre 2010

L'arte del riciclo

Come ci dimostrano i numerosissimi blog sull'argomento riciclare è un'arte.
Perciò mi sono cimentata realizzando questi cestini regalo per i maestri di mia figlia: non so se sono artistici ma io mi sono divertita a farli, ovviamente con l'aiuto di Elena.

Il regalo ai maestri è un rito cui non si riesce a sottrarsi e io cerco di fare in modo che sia il più indolore possibile, fatto che di solito viene apprezzato sia dagli altri genitori che dai maestri.
Io preferisco magari fare regali modesti ma personalizzati e ho scoperto che sono i più apprezzati.

Occorrente:
cestini di cartone di recupero (questi contenevano frutta e mi sono stati gentilmente forniti da una mamma che ha un banco al mercato)
carta da pacco
carta velina
nastri, fiocchi, anche questi recuperati
cartone
pennarelli indelebili
acrilico colore oro
pigne, spezie, foglie, paglia
pennelli, colla, forbici, pinzatrice

Materiale occorrente

Con il colore oro ho verniciato i cestini e li ho foderati con la carta da pacco.
Con una mascherina li ho decorati a stencil con delle stelline rosse.
Ho foderato i manici con del nastro rosso, ho aggiunto dei cuoricini in cartone decorato con le spezie, le pigne ed il biglietto con il nome scritto su una foglia secca.
Ho messo sul fondo un foglio di carta velina rossa ed un po' di paglia come riempitivo.

A questo punto potete riempire i cestini con quello che preferite: io ho comprato del caffè e dello zucchero grezzo equo-solidale, oltre ad una tazzina da caffè con piattino per completare il dono.


E questo è il risultato finale, oserei dire stile eco-chic.
Per un riciclo spinto si potevano recuperare anche le tazzine: chi non si ritrova in casa tazzine spaiate, offerte magari dal supermercato dove usualmente si va a fare la spesa!

Sempre in tema di cestini natalizi l'anno scorso abbiamo regalato questi, confezionati con i biscotti fatti in casa delle mamme e cestini recuperati da un mamma che lavora in un supermercato.
Una vera prelibatezza! Ne sono venuti talmente tanti che li abbiamo regalati anche agli operatori!

Cestini Natale 2009

martedì 25 maggio 2010

Una giornata speciale

Il 20 maggio abbiamo trascorso una giornata davvero speciale: i genitori hanno potuto trascorrere una giornata a scuola con i propri figli.
Già, è stata un'idea dei genitori del comitato di cui faccio parte: protestare attivamente contro i tagli alla scuola pubblica.
Così abbiamo organizzato una serie di azioni per aiutare la nostra scuola:
pulizia delle aree comuni
realizzazione di cartelloni e bandierine (i bambini hanno lavorato assieme agli insegnanti e scelto gli slogan)

laboratori con i bambini
creazione di un murales per rallegrare il giardino
vendita di torte fatte in casa dalle mamme, nonne, papà...
E' stato bellissimo!

giovedì 8 aprile 2010

Insonnia

Una mattina, qualche tempo fa, mi sono svegliata alle 5. Dato che non riuscivo a riprender sonno ho cominciato a pensare a parole con la rima in -ucchi-, bacucchi, Calmucchi...
Non mi è riuscito di riaddormentarmi, in compenso il risultato è stato questa filastrocca...

I Calmucchi nella neve

Vivevano un dì
lontano da qui
tre Calmucchi bacucchi.
Facevano trucchi,
tessevano tresche
tra i fiaschi e frasche,
proprio così.
Vivevano lì
sulle vette dei bricchi,
imbacuccati indossavano giacche
e a mezzodì
i fichi mangiavano a mucchi
e succhi di bacche
bevevano a brocche.
D'inverno le mucche Calmucche
rizzavan le orecchie
e quando i picchi
battevano i becchi
alzando i tacchi
fuggivan da lì
quei tre vecchi
Calmucchi bacucchi.

A mia discolpa devo aggiungere che oltre l'insonnia è responsabile del mio exploit poetico il fatto che in quel periodo nella classe II E di mia figlia stavano ripassando il -ch-.
Ad ogni modo la filastrocca è piaciuta al maestro che l'ha dettata in classe e questa è l'illustrazione fatta da Elena.