lunedì 24 agosto 2015

La fiaba di Temperino ed il Re di Francia

Oggi  mi sono ricordata di una fiaba che mi piaceva raccontare ad Elena quand'era piccolina, tratta da "Fiabe italiane" di Italo Calvino, si intitola "La prima spada e l'ultima scopa" e mi è venuta voglia di raccontarla qui.
Questa raccolta dovrebbe essere negli scaffali di ogni famiglia italiana, da leggere e rileggere in compagnia dei bambini.

Curiosamente  ci sono numerose fiabe tradizionali che hanno come eroina una ragazza e non solo nei panni di povera vittima di angherie perpetrate da matrigne, streghe, orchi eccetera eccetera, ma anche come coraggiosa ed intraprendente fanciulla, basti ricordare Fantaghirò.

La Disney, con le sue principesse di ultima generazione, non ha inventato proprio nulla: vale ancora la pena di raccontare queste fiabe, alla faccia dei detrattori e dei sostenitori delle fiabe "politicamente corrette".

E veniamo alla fiaba




LA PRIMA SPADA E L’ULTIMA SCOPA

C'era una volta un ricco mercante che aveva sette figlie femmine.
Era felice ma c'era una cosa che lo angustiava: il suo dirimpettaio, anch'esso mercante, che aveva sette figli maschi, tutti i giorni lo canzonava con la frase: ”Buongiorno mercante delle sette scope!”
Un giorno la più piccola delle ragazze dispiaciuta di vedere il padre rattristato, e venendo a conoscenza del motivo, disse: "Padre non preoccupatevi, vi dico io cosa dovete rispondere".
Il mattino dopo il mercante lanciò all'avversario questa sfida: "Sfido la vostra prima spada contro la mia ultima scopa a chi riesce a rubare la corona e lo scettro al Re di Francia. Chi perde darà tutti i suoi averi all'altro".
Il dirimpettaio accettò, pensando ad una sicura vincita ed il figlio maggiore si bardò di tutto punto, salì sul suo cavallone, felice al pensiero di fare una bella passeggiata a Parigi in compagnia di una graziosa fanciulla.
Invece alla partenza si vide arrivare una ragazzina vestita da paggio a cavallo di una cavallina bianca.
Al via la cavallina scattò in avanti ed in un attimo fu già fuori dalla vista.
Incontrarono un bosco: la cavallina saltava, schivava rami, fossi, girava di qua, girava di là ed in un attimo fu fuori dal bosco.
Il ragazzo col suo cavallone scivolava, inciampava, andava a sbattere nei rami e impiegò un mucchio di tempo.
La ragazza arrivò a Parigi in un attimo, il ragazzo si impantanò.
Una volta in città, si presentò col nome di Temperino e si impiegò presso lo scrivano del Re, che vedendolo così bravo e cortese lo portò con sè a Corte.
Il Re lo vide e ne rimase colpito e molto ben impressionato, per non dire attratto.
Perciò andò dalla madre e disse: "Madre! Temperino ha vita sottile, mano gentile, Temperino è la donna che fa per me!", la Regina allora escogitò degli stratagemmi per scoprire se Temperino fosse maschio o femmina. Ma grazie alla cavallina bianca, che col suo comportamento le suggeriva le cose giuste da fare, non si fece scoprire.
Allora la Regina disse al figlio: "Invita Temperino alla pescheria Reale, con la scusa del caldo lo inviti a fare il bagno, e così vedrai se è una ragazza".
Al momento cruciale Temperino non sapeva cosa fare per evitare di spogliarsi, ma arrivò la cavallina a trarla d'impaccio fingendo di essere imbizzarrita. "La mia cavallina è imbizzarrita!" gridò, corse via portando con sè lo scettro e la corona del Re di Francia, ritornò a Napoli cantando ” Fanciulla son partita, fanciulla sono tornata, lo scettro e la corona ho conquistato”.


E' una fiaba in cui l'elemento magico è estremamente ridotto, costituito solo dalla cavallina che aiuta la protagonista ad avere la meglio.
Inoltre il finale è abbastanza inconsueto: la ragazza non sposa il re di Francia e se ne torna a casa col suo bottino lasciando il poveretto a struggersi nel dubbio se il proprio oggetto d'amore fosse maschio o femmina.
Un invito ante-litteram all'autodeterminazione femminile.

domenica 9 agosto 2015

Umbria

E dopo le settimane al mare dedico questo post al resto della nostra vacanza: un giro dell'Umbria, che non avevamo ancora visitato assieme ad Elena.

Ci siamo sistemati a Perugia, bellissima città, e da lì siamo andati a visitare gli altri bellissimi borghi della regione "Cuore verde d'Italia".

Perugia e la Fontana Maggiore

Assisi - Basilica di San Francesco
A Spoleto abbiamo trovato questo modernissimo sistema di spostamento ettometrico, dotato di ascensori e tapis-roulant, che consente di spostarsi per tutto il centro storico e che speriamo si conservi sempre efficiente e pulitissimo come l'abbiamo trovato.

Spoleto - Metro-a-piedi-politana


Spoleto - La Cattedrale
Siamo andati anche a visitare il Lago Trasimeno, con una puntata ad una delle sue isole, dove non eravamo mai stati.

Lago Trasimeno - Isola Maggiore
Ad accoglierci allo sbarco abbiamo trovato questa simpatica "Libreria senza libraio"

Isola Maggiore 

Ed anche per quest'anno le mie vacanze estive sono terminate e purtroppo ora siamo rientrati, mi riservo però di godermi ancora qualche gita fuori porta.

Ringrazio il maritozzo che ha contribuito con alcuni suoi scatti insoliti.


lunedì 27 luglio 2015

Vacanze 2015: Puglia

Per le vacanze di quest'anno abbiamo scelto una nuova meta: il Gargano.

Non c'eravamo mai stati, colpa delle 14, dico quattordici, ore che ci sono volute per arrivarci.

Ne è valsa la pena? Direi di sì, anche il maritozzo sembra apprezzare il relax totale che comporta stare in un villaggio in mezzo al verde con piscina e a pochi passi dal mare.

Le giornate scorrono: piscina al Sea Garden Club


Specialità locali: la Paposcia


Visite in borghi caratteristici: Vieste


E un po' di sano sferruzzo



Buone Vacanze a tutti!

giovedì 9 luglio 2015

Piccole scienziate crescono

La donna a cui dedico il post di oggi non è una scienziata ma potrebbe diventarlo.

Era ancora una ragazzina quando nel 2004 ha salvato i turisti che erano con lei nell'hotel di
Maikhao Beach a Phuket, in cui trascorreva le vacanze natalizie, dallo tsunami, grazie a ciò che aveva appreso a scuola durante una lezione di geografia.
Fonte BBC News
Si tratta di Tilly Smith che all'epoca aveva 10 anni e solo due settimane prima seguendo una lezione a scuola aveva appreso quali sono i segnali che caratterizzano l'arrivo di uno tsunami e che quando aveva visto il mare ribollire e ritirarsi aveva dato l'allarme e consentito di evacuare tempestivamente la spiaggia salvando così la vita ad un centinaio di persone.



Ho voluto ricordare questo evento per sottolineare quanto sia importante l'insegnamento di materie scientifiche a scuola e quanto sia fondamentale una didattica che interessi i ragazzi alla conoscenza della realtà che ci circonda, della natura e dei fenomeni ad essa legati.

E per finire tanto di cappello a questa ragazzina così sveglia ed intelligente da applicare delle conoscenze appena apprese per riconoscere un pericolo imminente e con tale prontezza di spirito da dare immediatamente l'allarme. E grazie anche ai suoi genitori che le hanno dato retta.

Vi segnalo un film sugli eventi dello tsunami tratto da una storia vera : The impossible

sabato 4 luglio 2015

Disegnando qua e là

Come forse sapete tra le varie cose di cui mi diletto c'è anche la pittura e dopo avere visto quanto costano le stampe di fumetti su tela ho deciso di farle da me.

Ecco gli ultimi tre quadretti, dedicati a Snoopy, che adesso decorano il mio ufficio.
Magari non saranno perfetti ma fanno la loro porca figura.



Sono realizzati con colori acrilici su tela 40x40 cm.

giovedì 2 luglio 2015

Parola d'ordine: decluttering

Ho trovato molto utile poter usare la parola decluttering, che gli inglesi e gli americani si sono inventati ed il cui significato vero e proprio è “togliere quello che ingombra” per sostituire la frase "mettere in ordine".
Perchè usare una parola inglese? Non è solo per pigrizia, o amore per la sintesi (poter riassumere in una parola un concetto più complesso è molto comodo), ma perchè mi spaventa di meno.
Vengo a spiegarmi meglio: quando dico "Sù, mettiamo in ordine" oltre ad assistere ad un fuggi fuggi generale sento subito un peso calarmi sulla testa e tremo all'idea di ritrovarmi sola a spalare scartoffie, spostare mobili, calare scatoloni.
Se invece con nonchalance affermo "facciamo decluttering" già l'interlocutore non capisce bene di cosa si tratta, vista l'assonanza con altre attività magari anche piacevoli che finiscono in -ing, ha quell'attimo di smarrimento e rimane incastrato.

Non mettevo ordine in casa ormai da eoni fino a quando un giorno mio marito ha avuto la geniale idea di fotografare gli angoli del nostro appartamento: la visione delle immagini mi ha scioccata mettendomi di fronte ad una situazione troppo simile a sepolti in casa.
Appena mi sono ripresa dallo stato di prostrazione in cui mi ero gettata e preso coscienza della necessità di intervenire ho deciso che grazie al decluttering ne sarei potuta uscire.
E' un concetto molto più maneggevole e più semplice da gestire, non evoca eventi epocali come le "pulizie di primavera" o il "cambio armadi", dà l'impressione di potersi organizzare un po' per volta, è amico dell'ambiente e dopo ci si sente più leggeri e forse anche più buoni.
Sempre a patto che ci sia qualcuno che ci dia una mano e se non è il marito o gli amici è bene trovare una persona di fiducia, magari cui dare un compenso, senza remore e senza vergogna.

Veniamo al dunque: dopo pensamenti e ripensamenti mi sono decisa l'altro giorno a prendere ferie e a dedicarmi a quest'attività, tanto per togliermi il grosso.

Per cominciare ecco alcuni spunti utili che potete applicare subito
  • Gettare via un oggetto al giorno


A dirlo così sembra banale ma consente di guardare le cose da una prospettiva diversa: perchè tenere quella tazza sbrecciata o lo scolapasta senza un manico vecchio come il cucco? Buttare buttare!

  • Corollario: Se un oggetto non lo usate da 10 anni vuol dire che non vi serve
In casa dei miei genitori c'è sempre stata l'abitudine di conservare tutto, perchè magari un giorno "ven a' taj" (venire a taglio, cioè tornare utile), non buttare gli oggetti per paura di pentirsene in futuro: "ma perchè mi sono liberata del barbagianni impagliato della zia di Cantù che adesso mi servirebbe proprio? Naaaaaaa.
  • Suddividere gli oggetti in: da buttare, da tenere, da donare
How to declutter your home

Per questo passo può tornare utile diffondere la voce che si hanno oggetti da dare via tra amici e parenti, cercare indirizzi utili dove portare ciò che non serve ma è ancora in buono stato, come vestiti, giochi e anche libri.
Qualche esempio: parrocchie, mercatini dell'usato (che personalmente però non consiglio) e dello scambio, ecocentriludoteche e ospedali, luoghi dove si effettua il bookcrossing, associazioni di volontariato e di genitori ed anche il gruppo Facebook "Te lo regalo se vieni a prenderlo". 
Alcuni oggetti si riescono anche vendere, come gli articoli sportivi o gli elettrodomestici, grazie agli annunci on-line. Il web offre un sacco di risorse.
  • Procedere senza pietà


Questo è sicuramente il passo più difficile che comporta il successivo assunto
  • Non ricominciare daccapo


Il concetto è semplice, ma non sempre di semplice applicazione: non ricominciare ad accumulare.
Nuovamente occorre essere senza pietà: se si porta in casa uno si butta due (o almeno uno).
Un suggerimento potrebbe essere inoltre cambiare abitudini, per esempio per chi ama libri e lettura investire soldini in un e-book reader.
E per finire è vitale poter contare sulla collaborazione degli altri membri della famiglia, tra cui sicuramente si nasconde il vostro nemico: l'accumulatore compulsivo.

Esistono un sacco di libri sull'argomento dato che ormai non impariamo più da mamme e nonne.
L'ultima novità è Il magico potere del riordino giapponese di Marie Kondo, di cui potrete trovare numerosi tutorial su Youtube.



sabato 27 giugno 2015

Gift

Sono fortunata. Sì sono una lanista fortunata e ricevo doni bellissimi.

Come questa matassa di merino-seta tinta a mano, che, vista la tinta arcobaleno, casualmente è anche in tema con la giornata.



Dato che adesso mi sono attirata le invidie di tutt@, per farmi perdonare vi svelo come potete procurarvene di simili in mille altri fantastici colori, cliccando qui:

E adesso l'ardua impresa di trovare un pattern adatto...

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