venerdì 27 giugno 2014

La lavastoviglie, questa sconosciuta: ovvero ode alla lavastoviglie parte seconda

Dopo i primi passi nel mondo grazie alla signora Cochrane la lavastoviglie viene perfezionata ma fatica a prendere il volo, fino agli anni ’70 quando incomincia a diffondersi ovviamente negli Stati Uniti, e anche in Europa e in Germania.
In Italia tarda ad affermarsi: probabilmente i costi e l’orgoglio casalingo dell’italica massaia ne limitano la diffusione. Mi ricordo la prima lavastoviglie che vidi, esposta all’esterno del negozio di elettrodomestici all’angolo della via dove abitavo: grossa quanto un armadio con la parte superiore trasparente ed i piatti a vista.Un giorno rimasi ad osservarla fino al risciacquo: lo spruzzo che si infranse contro il vetro mi spaventò e feci un tale salto all’indietro che caddi per terra. 

 
 misure lavastoviglie
Perciò una scusa valida potrebbe essere non avere spazio, ma ora le lavastoviglie hanno una dimensione adeguata ad entrare in ogni casa, anche piccola, magari nascoste sotto il lavandino. Inoltre, se ben usate non consumano di più del lavaggio a mano, anche se dipende da come siamo abituati a lavarli: ho visto con questi miei occhi gente del nord NON risciacquare i piatti dopo un superficiale passaggio dentro una bacinella con un goccio di detersivo ed una sfregata con uno spazzolino… è chiaro che così si risparmia un sacco di acqua!

Dover affrontare alcune spese accessorie per ottenere un buon lavaggio e per manutenere la lavatrice non è sufficiente come scusa per non avere questo elettrodomestico: di brillantante ne bastano poche gocce e l’anticalcare basta usarlo qualche volta (e si usa anche per la lavatrice). A mio avviso è importante fare un buon investimento iniziale e comprare una buona lavastoviglie: basta che sia tedesca....un po’ come per le auto...