giovedì 26 aprile 2012

Al Maria Vittoria con il Cuore

Stamattina sono andata all'appuntamento con Cuore di Maglia per una consegna di "piccoli tesori" all'Ospedale Maria Vittoria (TO) nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale.
E' la prima volta che partecipo: mi è sembrato giusto farlo per capire meglio cosa significa creare per Cuore di Maglia. Non sapevo bene cosa avrei trovato, anzi più esattamente cosa avrei provato.

Per prima cosa ho trovato un insieme di curiosità, gioia e stupore...

Ma cosa c'è qui?

Ma quante belle cose...e morbide...e colorate, e soprattutto: piccine!


Proprio quello che ci mancava!

Le operatrici ci confessano che per la marsupio-terapia usano gli scaldamuscoli: meglio i sacchi nanna!

Una bella foto di gruppo per ricordo ci vuole proprio: grazie Cristiana!

Il personale del TIN con una rappresentanza di CdM

Ci è concesso di entrare nel reparto: nell'immagine un'attrezzatura per il monitoraggio dei bimbi.


TIN dell'Ospedale M. Vittoria 

Ed ecco la mascotte del reparto: nato che pesava neanche 500 grammi e ora pesa 800 gr. Appena peserà di più e riuscirà a ciucciare potrà andare a casa dalla sua mamma.




Impulso irresistibile delle signore del reparto: provargli subito babbucce e berrettino, scelti accuratamente per lui dalla scatola dei tesori. Chissà come sarà contenta la mamma quando lo vedrà! Una bella differenza!


Mani amorevoli

Siamo arrivate in un momento in cui non erano presenti i genitori.
Penso che se ci fossero state anche le mamme di questi bimbi mi sarei sentita veramente un'intrusa e sicuramente l'approccio sarebbe stato più difficile...non so se ce l'avrei fatta a rimanere serena e a scattare queste immagini.

Sono contenta di avere avuto l'opportunità di conoscere questa realtà e vivere questa esperienza unica: erano 10 anni che non mettevo piede in un reparto maternità e non avevo mai visto un'incubatrice.
Grazie Cuore di Maglia!




domenica 22 aprile 2012

Dell'arte, della creatività e della maglia

Qualche tempo fa in ufficio m'è capitato di ascoltare un tizio che assieme ad altre due colleghe affermava senza vergogna che gli uomini sono più creativi delle donne...

Ovviamente ad una tale bestemmia mi si sono rizzate le orecchie e sono intervenuta a pesce affermando semplicemente "è falso..."

L'argomentazione portata dal tizio (sciovinista maschio e anche ignorante) era ovviamente l'esistenza di Leonardo da Vinci e Michelangelo (manco l'avesse dipinta lui la Cappella Sisitina...) e la mancanza di geni donna paragonabili, attribuendo perciò il fenomeno ad una "mancanza" nella femmina e non alla realtà dei fatti: emergere per le donne  è molto più difficile, specialmente ai tempi di Leonardo e Michelangelo.

A questo punto ho iniziato ad elencare una serie di artiste e la prima che mi è venuta in mente è stata Frida Khalo cui dedico questo post, specie dopo aver visto il quadro della riproduzione qui sotto.


Dona Rosita Morillo (1944)

Qui un filmato con la galleria di immagini dalle sue opere.




Inutile dire che non sono riuscita a fare il terzo nome che il tizio mi ha apostrofata con un "ah....ho già capito...", ha girato i tacchi e se ne è andato convinto nel suo cervello (cervello?) di avere a che fare con una veterofemminista cui non valesse neanche la pena rivolgere la parola, dimostrandomi senza ombra di dubbio che la madre degli stolti è sempre incinta.

Perciò questo è un omaggio a tutte le donne più o meno creative, più o meno note e in definitiva a tutte le donne, la metà del cielo creativa di questo universo mondo, e che continuamente si spendono per renderlo migliore o almeno un po' più bello.

mercoledì 18 aprile 2012

Una bianca nuvoletta

Il titolo non è riferito alla situazione metereologica del momento ma al mio ultimo progetto.

Come molti sanno questo è il periodo delle Prime Comunioni: una mamma di un'amichetta di Elena mi ha chiesto se potevo fare un coprispalle per sua figlia e io ho accettato la sfida.
Infatti non ne avevo mai fatto uno...

Puffy shrug



Abbiamo proceduto così.
Scelta del filato: doveva essere panna e secondo me anche un po' prezioso così ho proposto del filato lana mohair-seta. Sono stata fortunata e l'ho trovato su Ebay.


Filato 50% lana mohair-50% seta


Scelta del modello:
ho ramastato su Google e su Ravelry, ho proposto 3 modelli e loro hanno scelto questo:




Quanto filato acquistare:
Marsicanusbear di A Knitting Bear mi ha dato una mano sempre su Ravelry, comunque ne è avanzato perchè rende moltissimo.

Quante maglie avviare:
ho fatto il campione con i ferri n. 4 ed il filato messo doppio e poi ho fatto il calcolo.
Avere Elena in casa che ha quasi la stessa taglia ha fatto il resto.

Ma c'era un problema: non avevo il pattern.
E questa è stata la sfida: l'ho ricavato dalla fotografia, unica variante richiesta era di sostituire il fiocco con un bottone.

L'altra sfida è stata realizzare il coprispalle senza cuciture visibili ed in orizzontale partendo dall'estremità della manica destra. Il bordo inferiore l'ho aggiunto alla fine.




Questo è il risultato e la "cliente" è rimasta soddisfatta, come compenso ho chiesto....altra lana!

martedì 17 aprile 2012

Vengo anch'io

No, quest'anno non potevo lasciarmelo scappare. Ma cosa? Ma il Camp di Cuore di Maglia, che domande!
Perciò ho abbandonato la mia naturale riluttanza ad alzare le chiappe ed insieme ad Isabel conosciuta su Ravelry abbiamo preso il treno per quel di Asti dove una disponibilissima Fosca ci ha scarrozzate a destinazione.

La spinta mi è stata data dal desiderio di conoscere knitters e blogger di mezza Italia, che condividono la stessa passione e amore, che non si annoino a sentir parlare di lana o ferri circolari e non facciano facce a punto interrogativo ad udire parole come Noro, lace o Cubics.


Che ci sarà dietro quella porta?


Baci e abbracci!



Tanti piccoli tesori


La pioggia battente non ci ha abbandonate per un attimo e ci ha obbligato  a rimanere all'interno della Tenuta, ciò non ci ha impedito di trascorrere due giornate fantastiche e vivere un'esperienza unica.
Cliccate sul link e trovate il filmato delle attività di Cuore di Maglia (preparate i fazzoletti...).


Ed ecco alcune knitters al lavoro nell'accogliente sala al piano terreno.



Io riesco ad essere immortalata con alcune compagne di avventura nella sala a'manger...dopo abbondante colazione, non ancora completamente riprese dalla tombola della sera prima (ricchi premi e cotillons...)

Dopo il secondo caffè 

Ci terrei anche a fare un elenco delle blogger presenti, mi scusino quelle che ho dimenticato ma eravamo talmente tante! Possono scrivermi che le inserisco.

Laura di Fragole infinite
Ameliabefana
Emma Fassio
Cristiana di Knitaly
Robedalez
Francesca di Meetthecohens
Fosca di Natixdelinquere
Gabriela di La Bibi
Valentina di La casa delle fate
Federica di Federicaknits

Ed ecco il bottino! Un bellissimo Kit realizzato apposta per noi con l'occorrente per realizzare due schemi studiati appositamente per l'occasione: il berrettino "Mister Mandarino" e il cardigan "Cioccolatino".
Il cestino delle meraviglie pieno di gadget per knitters!

Keep Calm and Knit On


In primo piano potete ammirare la Magica Matassa proveniente dalle Indie....Manos de Uruguay: trovarsela sotto il naso a portata di mano è un richiamo irresistibile, non comprarmela è stato impossibile...

giovedì 12 aprile 2012

Un pomeriggio al Circolo PicKNIT

Ad un certo punto arriva il momento in cui bisogna dire basta, dare una svolta, fare un cambiamento a 360 gradi, insomma crescere e smetterla di essere autodidatta...

Ed è perciò, come si suol dire, che casca a fagiolo il corso di maglia organizzato da Federica presso la Libreria Trebisonda del diversamente noto quartiere San Salvario. Si chiama il Circolo PicKNIT, a cui mi sono prontamente iscritta.
Il corso è articolato in quattro incontri di due ore ciascuno che si svolgono il giovedì pomeriggio per imparare a realizzare un maglione. Il costo è modico: 40 euro. Non è proprio un corso per "beginners", lo definirei più un livello "intermediate".




Ed ecco qui un bel gruppetto di appassionate tra cui anche una giovanissima, tutte con la stessa passione: la maglia. Ed una medesima aspirazione: imparare cose nuove.




Tra un biscottino e un po' di tè scegliamo i modelli e avviamo i punti sotto la gentile e competente guida di Federica. Oggi al catering ci ho pensato io: al pomeriggio sono sempre affamata (e quando mai...).




Ed ecco il modello che ho scelto di realizzare per me: il cardigan Sally.
Lo so, la riproduzione fa schifo ma il modello è veramente carino ed è un'occasione per imparare a fare le maniche con lo scalfo classico.
Il filato che ho scelto è in lana e un po' pelosetto in grigio melange: non so esattamente la composizione perchè si tratta di una rocca che ho acquistato al mercato rionale.


Grazie quindi a Federica per quest'opportunità e grazie alla Libreria Trebisonda che ci ospita.

Spero nessuna partecipante si dispiaccia di comparire in fotografia, se ci sono dei problemi me lo faccia sapere.

mercoledì 4 aprile 2012

Meraviglie da gustare: la Pitaya

Vedendo i bellissimi doni che la natura ci offre e parafrasando il titolo della trasmissione "Orrori da gustare" (Bizarre foods), peraltro molto interessante ma dove un robusto signore americano si compiace ingozzandosi di svariati esponenti del regno animale senza neanche aspettare che abbiano tirato le cuoia, ho deciso di dedicare dei post a cibi belli e buoni.

Lo so, la Pitaya (Hilocereus undatus) non è esattamente un prodotto a Km0 e a basso consumo di C02, anche se per acquistarlo mi sono bastati pochi metri per raggiungere il mercato di "Porta Palazzo", ma d'altronde non lo sono nemmeno le banane.

Pitaya (Hilocerus undatus)

Perciò superato il senso di colpa di aver speso un euro per un frutto proveniente direttamente dal Vietnam, ho deciso di assaggiarlo per voi assieme a Elena.
Ottima scusa per fare una merenda a base di frutta.

Inizierò col dire che è il frutto più bello che mi sia capitato di vedere, anche se il mio esemplare, considerato il lungo viaggio, aveva un'aria un po' vissuta.

Prima di gustare lo annusiamo, l'interno ha un aspetto piuttosto curioso: gelato alla stracciatella?




Passiamo all'assaggio vero e proprio sempre a mo' di gelato, volendo si potrebbe aggiungere un po' di zucchero e limone, ma noi lo gustiamo "nature".


Ed ecco anche il supporto filmico grazie alla collaborazione dell'uomo di casa.



Sicuramente il gusto non è lontanamente simile a quello del frutto appena colto nel paese di origine, ma a noi è piaciuto: ha un gusto vagamente simile all'anguria, fresco e leggermente croccante per i minuscoli semi che contiene. E' sicuramente di effetto e molto decorativo.

La Pitaya è chiamata anche Dragon fruit ed è il frutto di una cactacea, come il Fico d'India.
Ne esiste un'altra varietà con scorza gialla originaria del Sud America.
Purtroppo alle nostre latitudini fa troppo freddo e quindi d'inverno morrebbe, sopporta bene invece i climi aridi....chissà....forse in Sardegna....

http://outbackcooking.blogspot.it/2012/02/dragon-fruit-red-pitaya.html


Finirò col dire che è un frutto ricco di vitamine a bassissimo apporto di calorie e con proprietà lievemente lassative, proprio quello che ci vuole!

domenica 1 aprile 2012

Ma oggi non è il 1° aprile?

Non potevo mancare questo evento...il perchè il primo del mese di aprile ci  sia l'usanza di giocare scherzi e che cosa c'entrino i pesci mi sfugge, anche se facendo una ricerca con Google ci si può togliere la curiosità..

Ho deciso perciò di festeggiare con un pesce, ovviamente di lana, anche perchè oggi è stato un giorno fortunato: Elena ha vinto nientepopodimenoche una bicicletta ad una lotteria abbinata ad una gara di corsa per bambini svoltasi stamane al parco. Iniziativa organizzata per finanziare L'abbecedario per aiutare i bambini di Maputo.

Elena non ha vinto nessuna coppa ma la bici nuova è stato un bel colpo: non ci potevamo credere!



Perciò mi auguro che questo pesce sia di buon auspicio e porti un po' di fortuna a tutti voi!

A chi interessasse realizzare un pesce da sè può guardare qui www.instructables.com "pocket fish",  un accessorio di cui non potrete fare a meno!